di Mario Rigoni Stern, Einaudi

Questo è un libricino che mi ha rapito il cuore, qui gli animali sono davvero al centro della vita quotidiana dell’autore.
Rigoni Stern ci presenta Marte, Turca, Alba e Franco, cagnolini super teneri e intelligenti, caprioli e cuccioli di cervo, Marco il merlo, api, il gufo delle nevi, il picchio, l’urogallo, la pernice bianca, una dolce leprotta, i ghiri, l’asina Giorgia e tanti altri amici. Sono loro i protagonisti dei brevissimi racconti che compongono il libro.
La cosa che mi ha colpito maggiormente è la dolcezza e la delicatezza che l’autore rivolge a questi animali. Egli, infatti, è un cacciatore e un militare, ma davanti ad un cerbiatto ferito o abbandonato dalla madre sotto un freddo temporale d’estate non può che riporre il fucile e prendersi attentamente cura della bestiola.
I suoi racconti sono ambientati sull’altopiano di Asiago, dove egli nacque e morì. Su quelle montagne a volte troppo fredde per essere care amiche, ma sempre così belle da sembrare di trovarsi in una fiaba innevata. Le descrizioni paesaggistiche sono sempre molto puntuali, come è lo stile dell’autore, ma così evocative da far desiderare subito di partire per luoghi incantati e incontrare gli animali cui l’autore ci insegna ad affezionarci.
INDOVINELLO
«Questi cani possono essere bianchi e neri, o bianchi o neri, o fulvogrigi; hanno occhi verdiazzurri o marrone, orecchie appuntite e dritte, coda fioccosa portata alta; testa eretta, con le caratteristiche macchie come una cuffia sul capo, oppure a occhiale. Hanno sempre nomi di stelle o costellazioni, vanno con l’uomo nel silenzio del Grande Nord come le stelle da sempre vanno nei cieli.»
Riuscite a indovinare di che razza si tratta?
[Sara, @culturalpills]
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